Walter Bignami
Giochi di una volta
Nei ritagli di tempo, soprattutto quando piove o fa freddo, mi diverto a scrivere storie di vario genere riguardanti soprattutto i tempi passati e i periodi della mia gioventù. Guardandomi intorno, una delle cose che mi colpisce di più riguarda i comportamenti e gli atteggiamenti degli adolescenti di oggi nei confronti di quelli della mia infanzia. Sono passati circa 60 anni che sembrano tanti, ma, se penso a come sono trascorsi velocemente, devo dire che sono veramente pochi. È così che ho preso in considerazione gli anni in cui i ragazzi si ritrovano ad avere dagli 11 fino ai 14 anni circa (dalla fine delle scuole elementari fino alla fine delle scuole medie). Oggi a questa età dominano l’elettronica, i videogiochi, i computer e i telefonini. In questo periodo della loro esistenza molti ragazzi di oggi praticano alcuni sport, soprattutto calcio, pallacanestro ecc., ma quasi sempre organizzati, con un allenatore a disposizione, con la loro divisa, tuta, apposite scarpette e via dicendo. Lo sport praticato ai miei tempi, oltre alle scorribande nei monti, era esclusivamente il calcio. Tutti i giorni si andava al campo sportivo, si giocava solo se si riusciva a “raccattare” uno dei pochi palloni da calcio posseduti da qualcuno di noi (due o tre in tutto il paese), si sorteggiavano le squadre e si disputavano partite che a volte in estate duravano dalle 14,00 alle 18,00 del pomeriggio. Per il resto esistevano solo i vari “giochi”. In alternativa al calcio, a volte si andava “dal prete” e si giocava nell’apposita sala a bigliardino (calcio balilla) o a ping-pong. Molti pomeriggi venivano dedicati ai vari “giochi” e credo sia giunto il momento di farne l’elenco. Penso che questi oggi siano proprio spariti dalla circolazione: