Bruno Roba

La valle del Bidente di Pietrapazza fra geografia e storia

(5) Alla ricerca di case scomparse: la Buca ed il Poderaccio

Dalla mulattiera presso Il Finocchio, veduta dell’insediamento dell’Eremo Nuovo e dei ruderi delle più antiche preesistenze (7/04/18)

Dalla mulattiera presso Il Finocchio, veduta dell’insediamento dell’Eremo Nuovo e dei ruderi delle più antiche preesistenze (7/04/18)

All’inospitalità dell’impervia Valle del Bidente di Pietrapazza a monte dell’Eremo Nuovo faceva riscontro una ridottissima presenza di insediamenti. Nel bacino idrografico del Fosso della Bocca si trovavano La Buca, il Finocchio e Casa di Bastiano, geograficamente confinanti con il Poderuccio o Poderaccio e le Capanne: di tutti restano le “impronte edilizie”. Si tratta di alcuni dei fabbricati delle unità poderali – Bacie, Buca, Le Cardella o Cerdella, Casetta, Fondone, Il Finocchio, Legnameto, Melosa, Palestre o Rivolte, Piani, Pian Capanno, Poderino, Poderuccio o Poderaccio, Segoni e Spiaggia – in cui venne frammentato il grande Podere dell’Eremo Nuovo che, coinvolto nella donazione delle selve all’Opera del Duomo di Firenze, nel 1511 cessò di operare, con assegnazione delle terre a mezzadri dipendenti dai monaci.

L’Eremo Nuovo visto dalla S. Vic.le Eremo Nuovo-Campo Rosso, dal versante opposto del Bidente (19/02/17).

L’Eremo Nuovo visto dalla S. Vic.le Eremo Nuovo-Campo Rosso, dal versante opposto del Bidente (19/02/17).

Quando ormai è avanzata la sua decadenza, esso appare citato in uno dei primi documenti dell’Archivio dell’Opera, risalente al 1512, relativo all’assegnazione di un certo numero di traini di pezzature di legname: «[…] a Luca di Giovanni da Serravalle traina 300 in Eremo Nuovo […]. A Francesco di Santi da Moggiona e a Cristofano suo compagno, traina 400 delle quali 200 dall’Eremo Nuovo […]. A Piero di Luca da Moggiona traina 500 di cui 300 dall’Eremo Nuovo […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 77).

L’Eremo Nuovo e l’interno fatiscente della cucina con il camino datato 1855 (3/10/12).

Negli anni successivi alla presa in possesso delle terre da parte dell’Opera vennero stabiliti i nuovi confinamenti, raccolti nel “Libro dei livelli e regognizioni livellarie in effetti” che costituisce l’elenco più completo ed antico disponibile relativamente agli anni dal 1545 al 1626, da cui si apprende anche dell’esistenza di un Mulino dell’Eremo Nuovo: «[…] dei livelli che l’Opera teneva in Romagna […] se ne dà ampio conto qui di seguito […] 1545 […] – Un’altra presa di terra in luogo detto le Bacie dell’Eremo Nuovo […] – Una presa di terra aggettata e boscata in luogo detto la Bertesca la quale comincia sopra l’Eremo Nuovo […] 1546 […] – Un podere con casa e terre lavorative, siepate e roncate e boscate in luogo detto Le Cardella […] Un pezzo di terra di some 3 in luogo del Mulino dell’Eremo Nuovo.» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, pp. 149-151).

I ruderi superstiti di uno dei due fabbricati del primitivo podere dell’Eremo Nuovo (3/10/12).

In un accurato elenco relativo al 1637 dei beni dell’Opera compaiono alcuni dei poderi appartenuti all’Eremo: «1637 – Nota dei capi dei beni che l’opera è solita tenete al livellati in Romagna e Casentino e sono notati col medesimo ordine col quale fu di essi fatta menzione nella visita generale che ne fu fatta l’anno 1631: […] 61) Poderaccio o Podere dell’Eremo Nuovo, tenuto da redi di Lionardo Cascesi 62) Segoni, ronco tenuto da Giovanni Cascesi unito al Poderaccio 63) Legnameto, ronco tenuto da Giovanni Cascesi unito al Poderaccio 64) Buca o Fossa, podere tenuto da redi di Riccardo Lollini 65) Palestra o Rivolte, ronco tenuto da redi di Antonio detto Cordovano fu unito al podere della Buca 66) Spiaggia e Melosa, terre all’Eremo Nuovo sopra le Casette o Buca tenute da redi di Antonio Cordovano […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 412).

I ruderi superstiti del fabbricato noto come la Chiesina (3/10/12).

I ruderi superstiti del fabbricato noto come la Chiesina (3/10/12).

La Buca, o Bucaccia o le Casette o Fossa (i dispregiativi e gli oronimi sono particolarmente significativi), posta subito a ridosso della confluenza tra i Fossi della Spiaggia e della Neve, da una relazione del 1763 risulta già in fase di abbandono: «[…] Nella casa della Buca non v’abita alcuno et è annessa al Poderaccio per cui stando così succederà […] la rovina […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, p. 440). Ad un riutilizzo abitativo fino al 1807 seguirà il definitivo abbandono, infatti nella descrizione dei confini del Contratto livellario tra l’Opera e il Monastero di Camaldoli del 1818, le case del Poderaccio e de La Buca risultano già distrutte e quanto resta del podere risulta ormai proprietà Biozzi: «[…] da detto punto confina […] Signori Biozzi di Bagno col Podere dell’Eremo Nuovo […]. Tutta questa tenuta […] è composta dai seguenti terreni cioè […] 9° Un podere denominato il Poderaccio […] con casa da lavoratore stata bruciata di recente non esistendovi attualmente che le mura fracassate. Questo podere è composto dei seguenti terreni […] III° un tenimento di terre denominate la Buca […] nel detto luogo ci era una casetta oggi rovinata […]» (A. Gabbrielli, E. Settesoldi, 1977, pp. 464-468).

Il sito de le Capanne, presso la confluenza del Fosso del Rovino o delle Capanne nel Bidente, con evidenti resti dell’insediamento (7/04/18).

Le tracce dell’insediamento di Buca appena si scorgono tra arbusti, rovi e liane di vitalbe. Il sito è una vallecola posta tra la confluenza del Fosso della Spiaggia nel Fosso della Neve (19/02/17).