DAL BORGHE AL CALDARONE – PANNELLI
Il 17 dicembre 2011 fu inaugurata al Palazzo del Capitano di Bagno di Romagna la mostra fotografica “Dal Borghe al Caldarone – Immagini di Bagno e della sua gente dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta”, conclusa il successivo 8 gennaio.
Il titolo delimitava sia lo spazio temporale preso in considerazione, ovvero la prima parte del XX secolo, che quello territoriale, limitandolo a quello che, in quegli anni, era il piccolo e storico centro abitato di Bagno di Romagna, non ancora toccato dalla espansione urbanistica e popolato da circa 800 anime.
Quello rappresentato nella mostra era un piccolo mondo che si snodava lungo la via centrale, chiamata “El Borghe”, per poi finire nella parte più a sud del paese con “El Caldarone”, un grande e popoloso palazzo abitato, col gemello “Palazaccie”, dalle famiglie più povere di Bagno.
La mostra, strutturata in grandi pannelli con foto e testi, dopo una breve introduzione storica sui secoli precedenti, si articolava nei temi, quali il lavoro, le terme, la chiesa, gli alberghi e il turismo, che illustravano la comunità bagnese, meglio specificata da altri momenti collettivi, come l’asilo infantile, la scuola, le cerimonie religiose, i matrimoni, le feste al teatro, gli avvenimenti sportivi e i viaggi.
La concludevano le foto di personaggi “storici” e di numerose gruppi famigliari.
La preparazione della mostra, curata da Claudio Bignami e Angelo Rossi, col supporto di amici e collaboratori, fu l’occasione di una sentita partecipazione della popolazione, che fornì fotografie fino ad allora racchiuse negli album di famiglia, e ne decretò il successo.
“Dal Borghe al Caldarone”, fu il seguito di un’altra mostra fotografica che si era tenuta poco più di due anni prima, sempre al Palazzo del Capitano, e denominata “Al tempe del Corojje – Immagini e storie di altri tempi”, incentrata sui poderi, le case sparse e i loro abitanti, appartenenti alla Parrocchia di Bagno. Gran parte del materiale fotografico di quella mostra confluì poi nel libro omonimo, pubblicato nel 2010.