FOTOGRAFIE DI

TARCISO STOPPA

Uomo dalle molteplici attività, Tarciso Stoppa (1908-2005) aveva aperto nel 1929 un piccolo studio fotografico sopra la sua bottega da barbiere di Verghereto. Con eguale disponibilità e passione maneggiava forbici e rasoi, lastre ed acidi, insaponava volti o posizionava persone davanti al cavalletto. Custode dell’identità della gente e del paese, ha ritratto gruppi familiari, in piazza o davanti a case contadine o in interni, luoghi, paesaggi; ha certificato gli avvenimenti del suo comune, documentato le rare occasioni di svago che scandivano il lento pulsare della vira quotidiana. Un vasto repertorio dell’attività fotografica di Tarciso Stoppa è stato recentemente (2019) pubblicato nel libro “Persone luoghi paesaggi. Foto di Tarciso Stoppa 1929-1944”, curato da Dino Spighi e Silvano Stoppa. Proponiamo quindici eccezionali scatti tratti dal volume citato, tutti quanti risalenti agli anni Trenta.

Ringraziamo Silvano Stoppa per la gentile concessione.

Ritratto in studio del possidente Francesco Nuti, abitante a Chiappasonno, in compagnia di Stella, la cagna di casa Stoppa. Si noti il fondale, opera del famoso pittore romagnolo Maceo Casadei (1899-1992), in seguito sostituito da un altro ed irrimediabilmente perso.

Ritratto di famiglia (col nuovo sfondo) del colono Ottavio Margheritini. Tipica figura di contadino, artigiano, fabbricante di sedie e zoccoli, il Margheritini abitava al Brocco di Sopra, podere di proprietà degli Stoppa.

Ritratto di Diego Mazzoli alla fonte del Focaiole, nei pressi di Verghereto. Si noti la composizione della foto, col cane in alto a destra, la fonte al centro e la vasca in basso, costruita in legno.

Donne al lavoro nel vivaio forestale di Montecoronaro. Sullo sfondo i calanchi argillosi tipici di questa parte d’Appennino.

Processione verso il vecchio cimitero di Verghereto (l’attuale è stato inaugurato nel 1934).

Il vecchio “pallottolaio” di Verghereto con diverse generazioni di giocatori. In alto lo scomparso oratorio di S. Maria.

“Pane, amore e fantasia” a Verghereto. Protagonisti il carabiniere Zaccaria e la giovane Norma Mazzoli.

Casa colonica del podere Brocco di Sopra, di proprietà degli Stoppa e lavorato dai Margheritini. Si osservino i contadini all’opera ed alcuni strumenti agricoli.

Il villaggio di Montione.

Battitura a S. Alessio, podere lavorato dal colono Podio Nuti.

La segheria ad acqua di Ca’ di Gianni, nei pressi di S. Piero in Bagno.

L’azienda agricola e la casa padronale (in fondo) di Ca’ di Gianni, proprietà dell’Onorevole Prof. Dario Baldi, già direttore delle Terme S. Agnese di Bagno di Romagna.

“Sventramento” del borgo di Verghereto per la costruzione della strada rotabile “Tiberina 3bis”, la cui ultima tratta incompiuta era quella da Verghereto a Bagno di Romagna (bivio Mandrioli), inaugurata nel 1932.

Sbancamento in corso davanti all’oratorio di S. Maria a Verghereto (1938). Se ne ricavò un piazzale utilizzato particolarmente per gli esercizi ginnici degli scolari.

S. Piero in Bagno. Il letto del fiume Savio visto dal ponte dei Frati verso Sud. Si intravedono sulla destra alcuni orti e sulla finestra le case del podere Grotta. Sul fiume, a destra, alcune donne lavano i panni e più lontano due operai cavano ghiaia dal greto.